ArchLabs è abbandonata… ma ArchBang è ben viva.

Nei miei pellegrinaggi alla ricerca di distro che abbiano un “non so ché” che dia una unicità mi sono ricordato di ArchLabs… e scopro con dispiacere che, oltre a essere abbandonata, il suo dominio è stato comprato e riempito di cose che con Arch e con linux non hanno nulla a che fare… non andateci.

Poi per una eventuale sostituzione mi ricordo di ArchBang, che pur essendo molto leggera, offre un installer da terminale più semplice di quello di Arch ed è un buon punto di partenza per un installazione di Arch che non sia proprio da zero… ma permetta di cominciare da tre, come diceva Troisi.

Ma sorpresa… di ArchBang oltre alle versioni normali con Openbox, c’è una versione sperimentale spice “1603” (16 marzo 2024) che ha come desktop Cinnamon alleggerito, comuque Cinnamon pesa molto di più di Openbox, è ricco di effetti e di funzioni, ma è ideale per un utente abituato allo schema “old windows”.

ATTENZIONE: magari è capitato solo a me, ma durante l’installazione la scrittura del file /boot/grub/grub.cfg in un sistema legacy non ha funzionato, e ho risolto con la live di MX Linux e sudo chroot-rescue-scan (la password è demo) poi sono entrato nella partizione con ArchBang appena installata e dato il comando sudo grub-mkconfig -o /boot/grub/grub.cfg (qui la password non serve… siete nel chroot di MX). Viva Ventoy e una pennetta piena di iso.