BunsenLabs 12 Boron è uscita… finalmente!

Quando ho mostrificato BubsenLabs 11 Beryllium l’ho fatto per sapere se ci sarebbero state difficoltà con le dipendenze dei pacchetti specifici di BunsenLabs, e non c’erano stati, ora però chi ha aspettato viene premiato con nuovi temi, che si possono cambiare attraverso il programma BLOB Themes Manager, che ottimamente propone di fare un backup del tema precedente, impostazioni personali comprese, prima di cambiarlo.

BunsenLabs offre una distro basata su Openbox, JGmenu, Conky e Tint2 e parti di XFCE, senza icone sul desktop, ma versata per un aspetto accattivante… le uniche cose che mancano sono il tiling automatico e lo snap, Openbox non ci è portato, ma c’è un tiling manuale con il tasto Super e (o win… per chi lo chiama così) le frecce.

Attraverso il JGmenu che si ottiene con il click destro sul desktop o sulla barra si raggiungono tutte le parti del sistema: le cartelle, le impostazioni, le applicazioni, i file recenti… tutto.

BunsenLabs 12 Boron è basata su Debian 12 Bookworm, ma ha un suo repo, e se vi mancasse il repo di MX Linux 23 basterebbe aggiungerlo per trovarne i pacchetti nel tradizionale package manager Synaptic.

L’installer è il classico installer Debian e non Calamares… ma questo aiuta ad avere una ISO più leggera. Si trova anche una versione a 32bit.

Se volete la tastiera italiana per fare un giretto nella Live ricordate di usare nel terminale setxkbmap it la password di user è live… magari volete installare qualche pacchetto al volo.

Nella descrizione è spiegato che per l’uso base basta 1 giga di ram meglio 2, ma secondo me per la vera libertà direi almeno 3 giga di ram sono necessari… il tempo passa e l’informatica si appesantisce.

PeppermintOS Base Devuan 5 Daedalus… Xfce alla menta!

Se non si potesse avere MX Linux cosa si potrebbe usare? Una distro basata su Devuan con XFCE, con una bella estetica, facile da installare con Calamares, ma con la più tradizionale barra in basso. Cioè PeppermintOS che offre sia base Debian 12 che Devuan 5… secondo le iso che possono anche avere Gnome Flashback, cioè con l’aspetto tradizionale di Gnome.

Il welcome non è seccante, e da i suggerimenti necessari… ma non mi ricordo se il pulsante per l’installazione stava li. Comunque un bel sudo calamares nel terminale risolve il problema. Mi sembrava bello con Calamares poter cambiare init durante l”installazione… i pulsanti ci sono, ma poi OpenRC non si installa, ma meglio così: Xfce con OpenRC non va del tutto d’accordo.

Per avere una iso più leggera alcuni software non sono installati, ma ci pensa Suggested ad autarvi a scegliere il vostro browser preferito e altri programmi utili, mai come l’installa programmi di MX Linux, ma si rende utile.

Comunque c’è anche il nostro amato Synaptic, e la possibilità di aggiungere la piattaforma per i Flatpak, c’è anche un collegamento a AppImage Hub e il Gnome Web Store… Cose che non ci sono in una normale Devuan, e nemmeno in MX.

Il pulsante per avviare Peppermint Hub si trova nella barra in basso… di pulsanti c’è poca scelta è sicuro che lo troverete.

PeppermintOS è una delle due distro che mettono a disposizione hBlock preinstallato… bellissima cosa se si tiene alla privacy, voglio ricordare che per disattivarlo bisogna dare nel terminale hblock -S none -D none

A me è molto piaciuto xDaily, che è basato sul package manager Nala, e permette di fare aggiornamenti puliti… anche se fa tante domande a cui rispondere sempre…Yes.

Dal tradizionale pannello delle impostazioni di XFCE si può cambiare aspetto di tema e icone… naturalmente ho messo quello scuro, ma se non vi piace il rosso si può anche avere il verde Manjaro. Il file manager non è più Nemo, ma il solito Thunar 4.18, che però lo sostituisce bene, dato che ora si possono aggiungere funzioni e non far sentire nostalgia.

Una cosa che può sorprendere è un terminale a discesa in stile Quake premendo F12… non è una specialità di questa distro, ma di XFCE.

Mi sto chiedendo se qui Bedrock Linux funzionerebbe… di sicuro con l’init tradizionale questa distro è tutta Devuan.

Un altra curiosità è che PeppermintOS sta lavorando alle iso Mini che avranno un installer in stile Debian classico e permetteranno di avere un installazione di rete, al posto della Live, e una maggiore scelta di desktop.

Un altra cosa interessante di questa distro, oltre ad avere un suo repo con speciali pacchetti, è avere già pronto all’uso il repo deb-multimedia e quindi più software multimediale di una normale Devuan.

Questa distro ha anche versioni a 32 bit, ma su un pentium 3 non ce la vedo… forse su un Atom molto più recente.

Naturalmente, anche qui bisogna aver pronto il ripara grub quando grub non trova gli altri sistemi operativi.

echo "GRUB_DISABLE_OS_PROBER=false" | sudo tee /etc/default/grub.d/os-prober-enable.cfg && sudo update-grub

Occhio! Finalmente è uscita Antix Linux 23 “Arditi del popolo”. Io uso le versioni Alpha e Beta da tempo… di stabilizzare era ora!

Durante il periodo di prova esisteva solo la versione Full, ma a me piace quella un pochino meno accessoriata base… e poi non mi faccio mancare runit al posto del classico init.

Leggera è leggera, naturalmente per la leggerezza si fanno alcune rinunce… scordatevi XFCE, ma JWM con zzzFM è valido, e i file compressi si estraggono senza usare strumenti, ci pensa il file manager, che ora ha il cestino.

per gestire la rete c’è CMST, un interfaccia grafica per ConnMan,

nella versione base il browser tutto fare è SeaMonkey, ma nessuno impedisce di installare Firefox, FirefoxESR o perfino LibreWolf dal comodo Installa Programmi dove c’è molto da scegliere, e se non bastasse si può anche installare il caro vecchio gestore dei pacchetti Synaptic.

Il Centro di controllo è super accesoriato perfino nella versione base-runit che sto usando, non fa mancare perfino un adblocker per tutto il sistema, e tutte quelle configurazioni che si cercherebbero in giro si trovano raccolte.

L’installazione di LibreOffice permette molte varianti, dato che nella versione base non è preinstallato.

Al momento del login si può scegliere il tipo di desktop premendo il tasto F1, il mio preferito è zzzFM – JWM, ma la scelta è tanta, tutta fra desktop studiati per essere leggeri, ci sono iceWM, FluxBox, Jwm in abbinamento con file manager zzzFM o ROX.

Le password del disco di installazione sono demo per l’utente demo e root per root.

L’installer Gazelle, come quello di MX Linux, ha la magnifica opzione preserve /home così da poter aggiornare il sistema mantenendo la cartella home i dati contenuti e le nostre amate configurazioni utente.

Cosa ancora più incredibile la iso live ha delle funzioni di rescue, e può essere usata come desktop, si possono installare applicazioni “al volo” e scrivere un articolo… ehi! Lo sto facendo.

Ci sono anche versioni a 32 bit che vanno sicuramente meglio per computer obsoleti che altre distro più pesanti, Antix Linux è pensata per computer annosi, ma nella versione full ha anche un kernel 6.1 che permette l’uso su computer più moderni. Nascosti sotto il cofano di Antix Linux ci sono i componenti di Debian e di MX Linux, ma è sicuramente più leggera.

La notizia su Distrowatch , L’annuncio del rilascio sul sito AntixLinux.com e il link alla pagina di download su sourceforge e alla versione runit, mi raccomando usate la versione a 32bit solo se il computer è a 32bit soltanto, come dice un vecchio detto: se il computer è più nuovo del tuo gattp è a 64 bit. In particolare la versione Full ha la scelta fra kernel 5.10 e 6.1, mentre la versione base ha solo il 5.10.

È uscita MX Linux 23 Libretto stabile, ve lo dico, anche se lo sapete già da Distrowatch.

Se c’è un sito filo MX Linux è questo, i meno aggiornati usano Ubuntu… come se fossimo ancora nel 2005, infatti la prima Ubuntu è stata la 4.10, del 2004, ora potete vedere la notizia della realease di MX Linux 23 Libretto su Distrowatch o sul sito di MX Linux.

Voglio ricordare a chi legge questo post che MX Linux 23 Libretto è basata sulla recente Debian 12 Bookworm, ma è più facile da installare e ha degli strumenti tutti suoi che nessun altra distro ha, anche se bisogna essere almeno informati su cosa sono le partizioni, e il boot loader Grub, e che MX Linux non è un programma per Windows e necessita di una partizione tutta sua, e che il computer può avviare MX Linux o Windows a turno, essendo MX Linux un sistema operativo a parte.

Con MX Linux può essere creata una pennetta USB avviabile usando Rufus o Ventoy (consiglio un aggiornamento alla versione più nuova), e godersi il suo desktop senza installarla… oppure installarla e avere un boot multiplo con Windows, che non occorre disinstallare, basta ridurre la sua partizione.

Le password del disco di MX Linux sono:
USER PASSWORD
demo demo
root root

La cartella per scaricare le iso definitive su SourceForge, e la pagina di Download sul sito MX Linux: mi raccomando la vera MX Linux è quella con desktop XFCE, non vi sbagliate.

Io aspetto con ansia la Minimal, per la sua snellezza, e la Workbench (Banco di lavoro), che ha un po’ di strumenti di soccorso in più, sia per Linux che per Windows.

Non vi piace la barra laterale? MX Linux ha pensato anche a questo, con MX Rifiniture (MX Tweak) la potete posizionare a piacere… anche in basso in orizzontale.

MX Linux esiste anche a 32 bit… ma sinceramente su un pentium 3 non ce la vedo, nel caso meglio la sorella leggera AntixLinux ma la versione a 64 bit può servire a resuscitare i vecchi MAC INTEL considerati obsoleti dalla APPLE.

Qual’è la distro più “fredda”?

In questi giorni di caldo la ventola del computer si fa sentire di più… a parte soffiare via la polvere dal cooler non si può fare molto.

Ma mi sono accorto che ci sono distro più fredde… cioè che scaldano meno il processore, in questo periodo mi sono affezionato ad AntixLinux con il suo vecchio kernel 4.9 aggiornato per le nuove debolezze dei processori, che secondo me sotto il suo aspetto un po’ scomodo ha delle belle sorprese.

Dato che ho fatto l’atto irresponsabile di installare alcune Distro contemporaneamente sul mio portatile “Catarro”, che in questi giorni dovrei chiamare “Febbre” per quanto è caldo, ho notato che quando uso MX o Devuan (in realtà la mia è una MiyoLinux mostrificata) scalda di più.

Sorge spontanea la domanda: perchè Antix scalda meno?

Perchè Antix è pensata per vecchi computer con poche risorse, ma funziona anche su quelli più nuovi.

Arriva la sorpresa: se scalda meno consuma anche meno elettricità. Oh, curioso!

Se vogliamo veramente fare i maniaci del risparmio di Co2 dobbiamo scegliere sistemi operativi e applicazioni che consumano meno elettricità e scaldano meno il processore… Sentito Microsoft!?

Una volta c’era WattOS (versione 2016 in archivio) che era una Ubuntu con desktop LXDE come Lubuntu, ma con il risparmio energetico più spinto, che è finita nel dimenticatoio quando tutti hanno pensato “ma tanto è come Lubuntu”, e ora Lubuntu con desktop LXQT non è più tanto leggera.

Ora facciamoci tre domande:

  1. usiamo Debian o MXlinux e abbiamo già notato che scaldano meno di Windows?
  2. abbiamo posto per creare un’altra partizione e sperimentare una distro che potrebbe fare venire un po’ di mal di testa… ma poi potremmo dire di risparmiare Co2?
  3. Siamo dei veri maniaci della riduzione di consumo energetico o fingiamo?

Se avete risposto SI! a tutte potreste provare AntixLinux, poi mostrare agli amici quanto è “brutta e veloce” e dire: hai mai visto qualcuno correre con i tacchi a spillo e gli occhi truccati? Avendo anche la soddisfazione di un impatto energetico e di Co2 ridotto.

Se poi voleste anche provare il browser Palemoon, che a me sembra più leggero di Firefox di un bel po’ , anche se bisogna accettare che non usa gli stessi addons ma versioni rimodernate di vecchi addons per Firefox e altri pensati apposta per lui, avreste anche per quello meno calore nel computer.

Esiste un browser del 2022 per ReactOS e funziona anche su Win XP sp3… È K-Meleon

Nella foto potete vedere ReactOS (qui con tema scuro), ovvero Windows XP sp3 OpenSource (non piratato… occhio! Lo hanno ri-fatto daccapo partendo da WINE e ci lavorano da anni), fin ora l’ho fatto girare dentro VirtualBox perché non voglio avventurarmi con i drivers, e per ora non suona, ma fa quasi tutto quello che faceva XP.

Il problema più grosso è navigare senza essere scocciati dai continui avvisi sulle firme dell’ https che da il vecchio Firefox 48, che è il browser più “nuovo” che si può usare su un sistema operativo che somiglia a XP.

Poi mi sono ricordato di K-Meleon… e l’ho cercato, e cosa stupefacente funziona anche su win XP e 11(se l’antivirus non si fissa con un falso positivo)! Mi aspetto anche in quelli in mezzo.

Questa la pagina per il download : http://kmeleonbrowser.org/forum/read.php?19,154431

È portable (cioè non si installa e sta dentro una qualsiasi cartella… ricordate di mettere il collegamento sul desktop… non ci sarà nel menù start), in un file 7z, cioè compresso con 7zip che si scarica da https://www.7-zip.org/ o se avete ReactOS con il gestore applicazioni.

Miyolinux 2022 JWM… minimale per esperti.

Tra le mie preferite c’è certamente Miyolinux 2022 è derivata dalla famosa distro Devuan, la Debian senza Systemd, con JWM e il menu Jgmenu gli da un tono di gioventù (chiedo scusa a Giorgio Gaber) , il vero vantaggio di Jgmenu è nascosto: se lo si apre e si digita ha un velocissimo cerca per le applicazioni installate. Non è Windows e non vi porterà su internet!

Quello che mi piace Di Miyolinux è che ha il minimo indispensabile a bordo, così a patto di saper usare il famoso “app store” Synaptic si aggiunge solo quello che realmente serve… altrimenti per essere già pronte a tutti gli usi ci sono tante altre distro, non smetterò mai di nominare AntixLinux.

MiyoLinux ha pochi strumenti, ma qualcuno è proprio una buona idea, come quello che permette di cambiare in un sol colpo il tema di JWM e Jgmenu in modo da averli coerenti, il tema delle applicazioni si cambia a parte. Molto comodo anche lo strumento incluso nel menu per fare gli screenshot.

Se poi si vuol mettere le mani nella configurazione del compositore picom per regolare la trasparenza delle finestre è facile… c’è il pulsante nel menu… e questo AntixLinux Non ce’ha!

Inoltre Miyolinux ha anche altri due gusti con la stessa filosofia minimale: Openbox e MATE, per chi li preferisce.

Una cosa manca a Miyolinux… ma presto porrò ho fatto una toppa: ora c’è la possibilita di scippare qualche pacchetto a MXlinux aggiungendo il repository.

Miyolinux è un progetto personale… non la troverete su Distrowatch, nello scaricare la iso dovrete scegliere quella adatta al vostro caso: 32 bit, 64 bit per PC BIOS e 64 bit per PC UEFI, consiglio di disattivare il secure boot se non dovesse avviarsi.

Quello che darebbe una marcia in più a Miyolinux è un installer più semplice del RefractaInstaller, come Calamares (a cui andrebbero disattivate le funzioni che una distro senza Systemd non può soddisfare), o il Gazelle di MXlinux (che potrebbe donare anche lo strumento per creare uno snapshot, cioè una iso personalizzata), questo non causerebbe una confusione con Antixlinux perché Miyolinux è meno tradizionalista.

Antix 19 beta 1 è uscita: la sorella leggera, ma aggiornata, di MX Linux che resuscita i vecchi computer… anche a 32 bit.

Naturalmente a tutto c’è un limite, ma quei computer vecchi con poca ram, io direi almeno 512Mb, meglio 1 Gb per andare “benino”,  se si usa una distribuzione leggera si possono ancora usare, non per montare i film, ma almeno per navigare, leggere e-mail e giocare a videogiochi old-stile… il tutto pazientando a causa delle scarse prestazioni dei processori “antichi”, specie navigando siti pesanti come il terribile FB.

Antix, la storica Distro basata su Debian Buster e Mx Linux, aiuta a ottenere il risultato presentando alcuni diversi desktop, leggeri ma efficaci, ad esempio JWM + SpaceFM (i miei preferiti) in 154Mb di RAM, naturalmente bisogna poi aggiungere il consumo di RAM delle applicazioni che si usano come Firefox, ma si può optare dopo averlo installato per il più leggero Palemoon (un altro mio preferito).

Vitforlinux_antix19_beta1

Nella foto ho già messo le mie “manine” scegliendo un tema scuro, ma sono capaci tutti dal menu Themes e riavviando il solo JWM da Esci> Riavvia JWM , e ordinando il menu a mio gusto… e questo è un po’ più difficile, ma non indispensabile.

Modificare i file di configurazione di JWM scritti in XML è accessibile a chiunque abbia bazzicato un po’ di HTML, rispettando le Maiuscole/minuscole e ricordandosi di chiudere con i commenti in stile HTML aperti … vedi fine articolo.

Vitforlinux_antix19_beta1_pacchetti_coltrol_centre

Qui un paio di strumenti esclusivi di Antix: il Control Centre che aiuta a trovare punti di configurazione altrimenti di difficile reperibilità e Installa Programmi, che non oblia il caro Gestore Pacchetti Synaptic, ma aiuta a installare programmi popolari senza dover maneggiare un’interfaccia più difficile da usare.

In Antix si trovano tutti i pacchetti disponibili in Debian 10 Buster, più altri derivati da MX Linux per arrivare a un totale di quasi a 59.000, ma non è indispensabile installarli tutti… Chi sarebbe poi capace a usarli?

Antix 19 Beta si può avere sia a 64 bit che nell’architettura a 32 bit per processori più datati con il kernel 4.9.176 ma si possono avere anche il 4.19 e il 5.1 che però occupano un pochino di RAM in più.

Per scaricare la iso Live di Antix 19 Beta  https://antixlinux.com/antix-19-b1-full-64-and-32-bit-available/

Un piccolo difettuccio: la definizione delle scorciatoie contiene un errore, piccolo ma ripetuto: non tutti i commenti aperti con il file da correggere si trova in ~/.jwm/keys io l’ho risolto trasformando tutti i tag con commenti aperti ma non chiusi da

<!-- <Key

a

<Key

oppure di chiudere i commenti aperti se non interessano

da

</Key>

a

</Key> -->

e ora le combinazioni di tasti vanno a pieno ritmo.

Perché MX Linux 18 è meglio di Elementary Linux? Fate un giro e capirete!

Nuovo articolo: È uscita MX Linux 19: come la Debian, ma meglio della Debian. Ha Installazione facilitatata e un ottimo supporto UEFI!

Articolo aggiornato: MX Linux 18 Continuum è uscita!

Dopo aver visto Elementary mi sono convinto che qualsiasi Distro Linux sia meglio, e per cercare di convincermi che sto esagerando mi guardo in giro, ma trovo solo di meglio! Riuscire ad essermi più antipatici che Ubuntu sembrava impossibile… ma ci sono riusciti, ora considero Ubuntu utilizzabile… anche se Gnome3 non mi piace.

Guardando Le classifiche di popolarità vedo che negli ultimi 7 giorni su DistroWatch MX Linux sta diventando più popolare di Mint, e oggi lo è perfino di Manjaro, per cui va provata.

Veniamo a MX Linux: il pensiero: “che bisogno ci sarebbe di un’altra Debian con XFCE?” mel’ha fatta provare con la giusta curiosità, ma MX Linux ha i suoi vantaggi… e non sono solo le icone sul desktop.

vitforlinux mx linux 18

Conoscevo la sua barra in posizione “insolita” ma vantaggiosa per gli schermi panoramici, ma quello che non sapevo era la quantità di MX Tools per rendere più semplice l’uso e la configurazione, uno a caso MX Rifiniture che permette si spostare a piacimento la posizione della barra, e anche di resettarla dopo aver pasticciato, semplicemente.

Come un noto sistema operativo MX Linux ha due pannelli di configurazione, uno standard di XFCE e uno si chiama  MX Strumenti… e questo la Debian con XFCE non ce l’ha!

vitforlinux mx linux 18 pannelli configurazioni

Nella foto il pannello in orizzontale e alto 24 pixel come piace a me, il tema scuro è una mia fissa.

L’installer è il semplice installer che fa poche domande tipico di Antix Linux di cui MX è una sorella più grande, e almeno per un po’ più moderna, dato che ha un Kernel 4.19 e udite udite Gimp 2.10 e LibreOffice 6.01 preinstallati pur rimanendo basata su Debian 9.6 Stretch.

Come dicevo le schermate dell’installer sono davvero poche e l’istallazione veloce, ed è tutto in italiano… Naturalmente una installazione di Linux non è mai per bambini piccoli, ma se si sa cosa sono le partizioni il più è fatto.

Mx Linux è una Distro “poltrona” basata su Debian con tutto già preinstallato in una iso di 1.3 Giga, cioè oggi come oggi piccola, così finita l’installazione c’è quasi tutto, e anche alcune belle sorprese.

Dove trovare MX linux 18? Oggi mentre scrivo si trova ancora in versione RC1 ma presto sarà definitiva, per cui ecco la cartella TESTING di MX Linux, che poi sparirà, su SourceForge: https://sourceforge.net/projects/mx-linux/files/Testing/MX18/

MX Linux 18 si può scaricare sa SourceForge: https://sourceforge.net/projects/mx-linux/files/Final/MX-18/ è sia a 32Bit che a 64bit, per cui occhio a scaricare quella giusta per il computer, un detto dice: “se il computer è più nuovo del vostro gatto è a 64Bit”

La pagina di MX Linux su DistroWatch per tenersi informati: https://distrowatch.com/table.php?distribution=mx

Buon ultimo il sito di MX Linux: https://mxlinux.org/

Tra le curiosità che si trovano preinstallate in Mx Linux il conky manager con un’infinità di temi precompilati, così ci si può sbizzarrire con conky senza scriverlo a mano… come faccio io.

vitforlinux mx linux 18 conky manager

L’unico vero difetto di MX Linux è che è più pesante di Antix… Ma è sempre la metà di Elementary.  Come si farebbe altrimenti con tutte queste cose utili preinstallate?

Antix Linux con kernel 4.18 32bit su atom n280 del 2009, cara Apple non ci riesci.

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Sono dell’idea che l’hardware debba funzionare fin quando è possibile, un produttore che non lo fa inquina oltre il necessario, mi mancano tanto i tempi in cui un pentium 3 con 64Mb di ram andava benissimo, Linux da la possibilità di tirare più a lungo possibile la vita di quello che si è comprato, anche se è costato poco come questo vecchio Atom del 2009 nella foto.

Oggi ho deciso di aggiornarlo, e quando ho guardato synaptic cercando il kernel più nuovo… sorpresa! C’è il nuovissimo kernel 4.18 autentico di Antix Linux con tutti gli aggiornamenti di sicurezza necessari per stare tranquilli nel web di oggi anche se ho un vecchio processore 32bit.

screenshot

Risolvere il Wi-Fi che non funziona in Debian 9 Stretch prima dell’installazione usando immagini Unofficial con firmware non-free preinstallato.

L’indirizzo per trovare tutte le immagini Unofficial con firmware non-free è questo:  https://cdimage.debian.org/images/unofficial/non-free/images-including-firmware/

Per usarle bisogna sapere cosa si vuole e cercarlo un po’ ma poter fare un’installazione di Debian 9 via Wi-Fi è una cosa sorprendente, specie se non si può disporre di un cavo ethernet.

Le netinstall Unofficial non-free si trovano qui:  https://cdimage.debian.org/images/unofficial/non-free/images-including-firmware/current/

Le live Unofficial non-free si trovano qui:  https://cdimage.debian.org/images/unofficial/non-free/images-including-firmware/current-live/

Il grande vantaggio è quello trovare preinstallati i firmware per molte schede di rete Wi-Fi gratuiti ma non opensource che Debian non ammette nelle sue immagini ufficiali completamente opensource e che però è indispensabile avere per proseguire un installazione su computer che hanno schede di Wi-Fi un po’… chiuse.

Se si ha una Debian 9 già installata e la scheda di rete Wi-Fi non funziona si può anche identificare la scheda con lspci, procurarsi il deb giusto dal repository non-free e installarlo a mano, ma così è molto meno complicato.

Eccellenti le live che permettono di fare un giro prima di decidere se installare o no Debian con un desktop che si è già scelto prima di scaricarla e così provare anche se il Wi-Fi funziona.

Naturalmente è un discorso a parte quello dei driver Nvidia.

Su Antix Linux che si basa du Debian il firmware non-free è già preinstallato.

Le immagini esistono sia a 64bit che a 32bit, percui bisogna sapere prima di scaricarle se si ha un computer 32bit o 64bit. Se il computer ha meno di 10 anni e 4GB o più di RAM è facile che sia a 64bit

Un giro su ReactOS 0.4.8, una versione opensource di Win XP che ci fa apprezzare di più Linux

reactOS-0-4-8-vitforlinux-2018-04-26-15:40:09

Dopo aver letto che è uscita la realease 0.4.8 di ReactOS mi sono detto: sarà la volta che funziona anche nel virtualzzatore? E così è stato!

Qui il sito per scaricare la ISO (consiglio il bootCD, è l’unico che ha l’installer) https://www.reactos.org/it/download

In Virtualbox, scegliendo prima di fare una macchina XP, ho dovuto attuare due trucchi

  1. mettere la scheda di rete virtuale più vecchia disponibile, la PCnet-PCI II (Am79C970a):reactos-vitforlinux-2018-04-26-15:52:23
  2. Mettere la scheda audio virtuale a sound blaster 16 solo per non farmi più chiedere il driver… tanto non suona(almeno a me)reactosaudio-vitforlinux-2018-04-26-15:52:55

Reactos funziona meglio impostando due processori, ma anche con uno solo se la cava bene, durante l’installazione, che è veloce come il lampo, ho potuto scegliere la lingua italiana… per il resto ho sempre premuto invio, purtroppo il filesystem è fat32 e non ntfs che non è opensource, e bisogna impostare dischi IDE perché Sata non è supportato.

Una cosa piacevole di ReactOS è il gestore delle Applicazioni che ci aiuta a trovare programmi funzionanti, dato che ReactOS è compatibile con Win XP SP2 si devono usare programmi vecchiotti e non facilmente reperibili.

Durante l’uso di ReactOS ho avuto un solo crash, ma dovuto a un sito che impropriamente voleva cambiare la dimensione di Firefox 48, non ho provato a sporcarlo con degli adware perchè AdwCleaner non funziona, ma forse ci vuole una versione più vecchia 😉

Continuerò a preferire Linux dove, peraltro, non ci sono problemi di driver… Ma se dovessi avere bisogno di un sistema per usare software per Windows vecchiotti in un virtualizzatore potrei perferire ReactOS (che si è digerito il cd delle Guest Additions di Virtualbox come fosse acqua fresca e mi ha permesso di condividere una cartella) a win XP, e comunque è sempre meglio che mettere a repentaglio la sicurezza di Linux installando WINE.

I 32bit sono morti? Viva i 32bit ovvero come far sopravvivere un vecchio computer all’ondata del nuovo

Ormai molte distribuzioni GNU/Linux stanno abbandonando i 32bit, è inutile pensare di usare ancora un pentium 3, ma bisogna prendere l’occasione al volo e installare una di quelle che ancora funzionano.  Ho un vecchio EeePC che ora è XP+Antix+Slitaz e lo faccio ancora lavorare anche se con la sua calma.

  1. Debian, la Debian 9 supporta ancora i 32bit ma non i processori più vecchi… alla peggio si installa la 8. Bisogna comunque mettere LXDE come desktop altrimenti non cammina più.
  2. Antix, si presume che un computer a 32bit sia anche vecchio e poco potente Antix 17 si basa su debian 9 ma ha dei desktop tutti suoi e bisogna farci l’abitudine, uno è JWM+SpaceFM e io lo adoro anche se ho fatto modifiche per adattarla ai miei gusti e necessità.
  3. Slitaz, La Slitaz è più leggera delle precedenti ma è proprio fatta a modo suo… bisogna essere coraggiosi e amare la scoperta, io la mia Slitaz l’ho completamente modificata per avere JWM+SpaceFM… forse ci scriverò un post.
  4. PuppyLinux, se la si usa poi la si ama, eccellente istallata su una pennetta USB avviabile, ha una adorabile complicatezza se la si impara poi non si vuole usare altro: ha dei software speciali che non si trovano da nessun altra parte. Bisogna comprendere come installarla… meglio fare prove su Virtualbox.