Quando ho mostrificato BubsenLabs 11 Beryllium l’ho fatto per sapere se ci sarebbero state difficoltà con le dipendenze dei pacchetti specifici di BunsenLabs, e non c’erano stati, ora però chi ha aspettato viene premiato con nuovi temi, che si possono cambiare attraverso il programma BLOB Themes Manager, che ottimamente propone di fare un backup del tema precedente, impostazioni personali comprese, prima di cambiarlo.
BunsenLabs offre una distro basata su Openbox, JGmenu, Conky e Tint2 e parti di XFCE, senza icone sul desktop, ma versata per un aspetto accattivante… le uniche cose che mancano sono il tiling automatico e lo snap, Openbox non ci è portato, ma c’è un tiling manuale con il tasto Super e (o win… per chi lo chiama così) le frecce.
Attraverso il JGmenu che si ottiene con il click destro sul desktop o sulla barra si raggiungono tutte le parti del sistema: le cartelle, le impostazioni, le applicazioni, i file recenti… tutto.
BunsenLabs 12 Boron è basata su Debian 12 Bookworm, ma ha un suo repo, e se vi mancasse il repo di MX Linux 23 basterebbe aggiungerlo per trovarne i pacchetti nel tradizionale package manager Synaptic.
L’installer è il classico installer Debian e non Calamares… ma questo aiuta ad avere una ISO più leggera. Si trova anche una versione a 32bit.
Se volete la tastiera italiana per fare un giretto nella Live ricordate di usare nel terminale setxkbmap it
la password di user è live… magari volete installare qualche pacchetto al volo.
Nella descrizione è spiegato che per l’uso base basta 1 giga di ram meglio 2, ma secondo me per la vera libertà direi almeno 3 giga di ram sono necessari… il tempo passa e l’informatica si appesantisce.
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